Poesia DEDICATA A …..(20/06/1981)

Averla vista entrare seria in camera degli ospiti
Rendevano viso sottile,
Sembravano tristi nello scrutare gli occhi nascosti dal vetro.
Tolti gli occhiali il verde chiaro sembrava avvinghiarmi,
sembrava volesse dirmi qualcosa: che cosa…?
Eppure dentro il corpo, il mio, qualcosa si mosse
Si mise a battere forte.
Il suo nome Pina, sorrise, parlò bruciando la barriera
Della paura, aprendo le speranze di un sentimento.
Sentimento che fa paura, che si sveglia all’orizzonte del mattino.
Nell’attimo di rivederla, vicino, gentile e cortese,
mi sentii trasportato da mille pensieri,
mi parlò come se da tempo ci conoscessimo,
come se da sempre ci fossimo cercati.
Senza alcuna paura la guardai negli occhi
Il viso lungo e affossato, quasi lentigginoso.
I capelli sottili e neri, adagiati alla spalla,
gli davano una spinta al collo allungandolo.
Guardai teneramente il petto stretto ove il seno appena si notava.
Il corpo da falsa magra ondeggiava
Lieve al passo sicuro e posato.
Va viene così ogni giorno: come vorrei stringerla
Senza farle male, parlarle senza mai stancarmi,
ammirarla sul sofà ove distesa lei corrispondesse…
alle mie carezze.